L’amico Luca Conti, per festeggiare i 3000 post su Pandemia.info (auguri!), chiede ad un po’ di blogger di spiegare, in meno di 2000 battute, cosa sia un blog (il meme – altro termine oscuro – è iniziato qui). Incautamente, tra questi blogger, ha inserito anche il sottoscritto.
Potrei dare una spiegazione didascalica, ma per quella c’è già l’apposita voce su Wikipedia. Dovrei almeno stare nelle 2000 battute, ma la mia pigrizia mi impedisce di contarle. Mi sa che andrò a ruota libera, e magari anche fuori tema.
Confesso: ero tentato di parafrasare una vecchia leggenda metropolitana: tema d’italiano, titolo “Che cos’è il coraggio?”; un alunno consegna il tema con scritto solo “Il coraggio è anche questo”. Massimo dei voti. Ma dubito che sarei rimasto nel feed reader di qualcuno se avessi scritto “Un blog è anche questo”.
Ma allora, che cos’è un blog? Secondo me, ci possono essere tanti modi per rispondere. E tutti validi (tutti tranne questo, ovviamente). I blogger chiamati in causa da Luca (ma mica solo loro, ne sono certo) danno tutti ottime definizioni, e magari seguite l’evolversi della discussione in giro per la blogosfera.
Secondo me, il blog è il migliore strumento di comunicazione a nostra disposizione.
Quel che diciamo attraverso il blog va ben oltre la distanza che potremmo raggiungere con un megafono. Con il blog possiamo dialogare con un numero di persone potenzialmente illimitato, al contrario di quanto possiamo fare con il telefono. Sul blog possiamo scrivere quanto vogliamo, mentre con gli SMS siamo costretti dentro un limitato numero di caratteri, e quando vogliamo, senza disturbare nessuno. Possiamo comunicare in maniera completa, magari inserendo un video o un audio, senza andare in tv o in radio.
Possiamo comunicare in mille modi, per esempio tramite il blogroll (mostrando, cioè, quali altri blog leggiamo) oppure inserendo dei widget come quello di Twitter (di Twitter ho parlato qui), così da far sapere ai nostri visitatori cosa stiamo facendo, o di Last.fm, così da far sapere che musica stiamo ascoltando.
Con un blog possiamo comunicare a tutto tondo, e possiamo farlo senza disturbare, dato che i visitatori possono leggere quel che abbiamo da scrivere tramite un feed reader (in questo recente post spiegavo perchè consiglio Google Reader).
A questo punto, qualcuno potrebbe facilmente obiettare che quanto ho scritto fin qui in realtà si applica potenzialmente a tutti i siti, non solo ai blog. Verissimo. Per quanto detto fin qui, il blog permette semplicemente di poter fare tutto ciò più agevolmente.
Ma a mio avviso il blog ha una peculiarità che lo rende unico e migliore: la blogosfera (se vuoi sapere cos’è la blogosfera, qui trovi la mia definizione). A che serve infatti uno strumento di comunicazione eccezionale come un blog se poi non lo usiamo per dialogare? Lo so bene che comunicare e dialogare non sono sinonimi, sia chiaro. Però ogni blogger ha il suo strumento per comunicare, il proprio blog; e ogni blog è potenzialmente uguale agli altri.
Fate per un attimo finta di trovarvi in una piazza, insieme a tanta altra gente. Ogni persona nella piazza ha a disposizione uno strumento per comunicare con gli altri. Ma senza dialogo, nessuna comunicazione arriverebbe a destinazione con successo. Le voci si sovrapporrebbero, creando un indistiguibile rumore. Ovviamente, tutti ci rendiamo conto che non sarebbe mai possibile riuscire a parlare con tutte le persone in una piazza. O per lo meno, non riusceremmo a parlare di molte cose, e/o non potremmo farlo per molto tempo.
Con il blog si. Perchè avere un blog significa poter andare in una piazza e riuscire a dialogare con tutte le altre persone. Meglio ancora: sapere, prima ancora di iniziare a parlarci, che cosa pensano e dicono le altre persone (perchè un blogger è prima di tutto un lettore di blog), e poter quindi selezionare in partenza le persone con le quali vogliamo parlare, tra tutte quelle che affollano la piazza.
E a meno che non vi rendiate conto di quanto sia importante per l’essere umano riuscire a dialogare (o per farlo avete bisogno anche voi di una bella tracheotomia?), avete già capito quale straordinario strumento sia il blog. Anche se, dopo tutta questa pappardella, ancora non avete che cos’è un blog.
Felter Roberto dice
come la penso io:
cosa è un blog