Solo SEM? Non è possibile (salvo rare eccezioni, che in quanto tali confermano appunto la regola).
I motori di ricerca alla fine fanno da catalizzatore on line di tutta la comunicazione. Insomma siamo un po’ dei “parassiti” che vivono sulle spalle degli altri?!? Una azienda DEVE essere presente sui motori di ricerca, ma non può pensare di vivere solo con questi ultimi.
(Questa è forte) Tutti dicono che il keyword advertising è il canale con il CPA più basso di tutti, ma nessuno dice che in media, per i grandi marchi, il 70% delle conversioni avviene per ricerche di Brand. E la brand awareness, per quanto ne dica lo stesso Google (con il quale comunque concordo :-)), non viene di certo costruita, principalmente, sui Motori di ricerca.
Guardati i grafici riportati da Davide (e leggi le sue semplici conclusioni). Chiaro no?
Leggi pure il post di Marco con i suggerimenti di Forrester sulle campagne multicanale. Sono suggerimenti banali, ma così spesso dimenticati…
DAG dice
Quindi, estremizzando il concetto, il banner diventa simile al cartellone stradale? Fa brand.
Questo ne fa decadere la misurabilità e di conseguenza le performance.
Tanto più che oltre a coloro che hanno detto di aver cercato il prodotto/brand dopo averlo visto su un banner, ci sono quelli che lo hanno fatto inconsciamente quindi non lo hanno dichiarato nell’intervista.
DAG dice
😉
Se “no misurabile = no bono” allora 10 secondi di spot nel Super Bowl costerebbero 10 euro.
Stefano dice
bingo.
ti dirò di più: secondo me l’effetto inconscio è ben maggiore di quanto si creda.
esempio: cerchi [kw] su google, ti esce la serp con 10 risultati. difficilmente clicchi il primo risultato e basta, ma un’occhiata (seppur velocissima) la dai un po’ a tutti i 10 risultati. un title + description ben fatti potrebbero attirare l’attenzione (motivo per cui è bene curarli!), ma così anche l’url. se riconosco (anche senza rendermene davvero conto) l’url perché ho visto il banner girare qualche ora prima su un sito? sicuramente aumentano le chance di ricevere IL click da quella serp.
così, mentre non puoi misurare l’effetto del banner al kg, misurerai l’effetto del SEO.
chiaro che nelle serp devi esserci (è l’ABC), ma ci sono 10 risultati (più adwords, più gmaps, più news, etc) e non tutti riceveranno la visita… per riceverla, vale tutto. anche “investire” in ciò che non puoi misurare…
il web permette di misurare molto più di quanto permettano gli altri strumenti (tv, giornali, volantini, etc). e misurare è sicuramente cosa buona. ma non per questo dobbiamo pernsare che ciò che sul web non è misurabile non sia – solo per questo motivo – una cosa altrettanto (più o meno) buona.
Stefano dice
esattamente 😀
ma nel web in tanti ragionano davvero così, e se gli chiedi 20 euro ti dicono “ehhhhhhhh, chissà se ci rientro” 😉
web copywriter dice
Ottime osservazioni, ma il problema dei banner non sta nella loro “inefficacia intrinseca” (passami il termine), ma nel fatto che nessuno li vede!
Purtroppo il branding (anche quello inconscio) nasce dalla visione del banner non dalla semplice impression sulla pagina. Ci sono numersi studi e ricerche che sottolineano la crescente banner blindness ai banner, che sicuramente già conoscete.
E poi credo sia anche una questione di “costi”: non essendo misurabile l’effetto dei banner è praticamente impossibile fissare un prezzo ad un banner equo in funzione del suo effetto branding.
Sbaglio?
Un saluto
Francesco
Stefano dice
prezzo equo in funzione del suo effetto branding? si, probabilmente è impossibile. ma questo perché continui a voler misurare al centesimo il ROI anche dove non è così misurabile 😉