Salvatore mi chiede aiuto perché la sua agenzia SEM cerca un SEO junior.
I candidati dovranno avere i seguenti requisiti:
* Passione per il search engine marketing e voglia di aggiornarsi continuamente sulle novità del settore e del Web
* Conoscenza HTML
* Padronanza della lingua italiana
* Conoscenza della lingua inglese
* Preferibilmente conoscenza di asp e/o php (o almeno voglia di impararli)
* Conoscenze di log analysis (o almeno voglia di acquisirle)
* Buone capacità relazionali
La sede di lavoro è Milano. Se siete interessati a questa posizione scrivete a , specificando la figura professionale per la quale vi candidate ed autorizzando il trattamento dei dati personali secondo la normativa vigente.
Felter Roberto dice
Una domanda che mi faccio sempre in queste occasioni…
Perchè “sede Milano”?
Non mi sembra un lavoro che richieda una sede fissa, una presenza costante.
Possibile che, quando si parla di lavoro, si diventi sempre molto 1.0? 😀
Pablo Moroe dice
Dalle mie parti hanno appena ottenuto ottimi risultati con un contest universitario sul SEO (finendo anche sulle pagine web di Repubblica).
Sul sito del contest dovresti poter trovare alcuni contatti.
La butto lì, i ragazzi hanno dimostrato buone qualità. Sai mai…
Stefano dice
@Roberto ovviamente io posso rispondere alla domanda dal mio punto di vista. e questo farò: perché è vero che si può anche lavorare da Trancoso (non è un nome a caso, è che a me per primo piacerebbe lavorare proprio da lì!), e per il grosso del lavoro si riuscirebbe anche a fare. MA:
1) io sono già autonomo in questo lavoro, e non avrei bisogno (evviva la modestia) di essere istruito e guidato lungo la retta via;
2) con il cliente bisogna parlarci di persona, se si vuole capire che vuole; con i colleghi bisogna vedersi a quattr’occhi, se si vuole capire bene come procedere. Insomma, non è questione di 1.0 o 2.0 (e dio solo sa quanta orticaria mi provoca il versioning del web), ma di relazioni personali che la rete può aiutare a gestire, ma certo non a sostituire.
2) Pablo buon per voi che siete finiti su repubblica, ma qui abbiamo già dato, con contest ben più impegnativi (non per la kw, ma per la concorrenza). qualche info da qualche parte su questo sito (il mio, ovviamente).
venendo al topic, se c’è qualcuno interessato che risponde ai requisiti, mandi il cv. sai come si dice: ambasciator non porta pena 😉
Felter Roberto dice
@Stefano: assolutamente d’accordo con i tuoi punti 1 e 2 ma quanto prendono come percentuale del lavoro di un SEO? il 20%? il 30%? Altrimenti dovresti preferire uno dalle elevate “capacità relazionali” anche con bassa conoscenza di CSS,HTML,ecc.ecc. e non credo sia questo il metro di selezione.
I motivi per cui si preferisce averlo sempre in sede di solito sono altri. Principalmente perchè ancora il concetto di “lavoro decentrato” lo associamo a “lavoro non sotto controllo”. Dobbiamo ancora crescere, solo quello. Ovviamente il mio discorso non vuole essere una critica, solo una osservazione.
Grazie per la risposta.
Stefano dice
@Roberto figuriamoci, fosse per me ho già detto da dove lavorerei. però, ecco, non mi stupisco più di tanto di una richiesta in tal senso.
e nota che scrivo questo commento mentre lavoro da una posizione privilegiata: sotto le coperte 😉
Salvatore Cariello dice
@Roberto: ciao Roberto, ti assicuro che le ragioni che mi spingono alla ricerca di un collaboratore che voglia venire a Milano, sono ben altro che “lavoro controllato”. Anche perchè se lavori da casa tua e in un mese non mi produci nulla, la cosa è facilmente controllabile anche a distanza. Le cose sono ben altre: 1. prima di tutto la ricerca è rivolta a figure junior, cioè a persone, con poca esperienza, che hanno voglia di imparare, e che quindi devo aiutare a crescere. Cosa abbastanza complessa a distanza.
2. Perchè siamo un’agenzia di consulenza, un cliente deve poter chiamare negli orari di ufficio e parlare con la persona che lo segue. La persona che lo segue, da canto suo, deve potersi confrontare con me e con gli altri colleghi in tempo reale.
3. Un seo junior, ma ultimamente posso affermare anche un seo senior .-), non può seguire un progetto da solo, perchè nel progetto entrano molteplici competenze: capacità di scrittura, grafiche, di programmazione, di analisi delle conversioni,……, devo continuare? 🙂
E’ chiaro che per gestire progetti complessi si deve necessariamente lavorare in team. Ora posso capire che un team affiatato può lavorare bene anche a distanza, però prima bisogna creare il team affiatato. Cosa che non si crea certo a distanza.
4. Un rapporto di lavoro non inizia mai a distanza, a meno che non si tratti di figure super affermate e senior (e anche in questi casi ho dei dubbi), inizialmente c’è bisogno, o almeno per me, di un periodo nel quale bisogna lavorare a stretto contatto per conoscersi.
5. Secondo te davvero gli aspetti di contatto con il cliente e con i colleghi occupano solo il 20-30% del tempo di un SEO?
6. Se non avessi creduto in questi punti, ti assicuro che me ne sarei rimasto a Salerno e avrei fondato li la mia agenzia, ma dubito che sarei riuscito a ottenere gli stessi risultati, purtroppo!
Non sono assolutamente contro il lavoro a distanza, ma è chiaro che per poterlo ottenere e praticare devono ricorrere alcuni fattori o caratteristiche.
@Stefano: grazie per il post, vi aspetto numerosi (a Milano :-))
Felter Roberto dice
@stefano: l’unica cosa su cui concordo con te è l’aspetto formativo.
Il resto è esclusivamente una “abitudine” a un modo di lavorare. Giusta per carità, la si è utilizzata da decenni e ha dato grandi frutti.
Ma il fatto che la si ritenga “migliore” è proprio quello che volevo far notare io.
Sono pochi quelli che vedono nel lavoro a distanza una soluzione alternativa valida.
Mentre invece, a mio parere, lo è.
alcune osservazioni:
2) il cliente chiama una persona, non un luogo. Può trovare il proprio consulente senza necessariamente sapere dove è. E a volte è meglio che sia cosi.
2)3) oggi ci sono strumenti di condivisione e di multiconferenza che ti permettono di essere SEMPRE
in contatto con chi ti serve. Solo che non siamo ancora abituati ad usarli.
4) dici bene “almeno per me”. Ci sono un sacco di attività in internet che hanno raggruppato persone che non si sono mai incontrate fisicamente ma che portano avanti benissimo progetti anche grandi.
5) quelli in cui è necessaria la presenza FISICA assolutamente si. ( Il cliente lo devi incontrare anche di persona ovviamente)
6) non credo tu abbia iniziato ieri, per cui hai fatto di certo bene. Probabilmente tra qualche anno sarà, a volte, meno necessario. ( E il mio è un augurio ).
Questo non vuol dire che tutti i lavori si possano fare a distanza. Però sono di più di quello che molti pensano. IMHO.
P.S. scusa se sembra che stia mettendo in discussione te. Ci mancherebbe. anzi ti ringrazio per la risposta e i chiarimenti. Sono certo che i risultati del tuo modo di lavorare sono ottimi.
Stefano dice
@roberto premesso che non ti devi scusare di nulla, dato che stiamo discutendo civilmente 😉 , ti dico che di lavori a distanza ne ho fatti tanti e per tanto tempo. e sono il mio metodo preferito, ma per comodità mia, non perché siano in assoluto meglio.
tra l’altro, tanto per aggiungere altra carne al fuoco, il telelavoro porta il telelavoratore ad un maggior livello di schiavitù (e chi lavora nell’IT capisce bene di che parlo, vero?), dato che mancano gli orari di lavoro che – a dispetto di quanti, scettici, pensano significhi lavorare meno – in realtà significa lavorare (molto) di più.